




Si avvicina il momento in cui gli scavi incontreranno la falda dello Scalo Filzi. A quel punto, il consorzio costruttore (Tridentum-WeBuild) dovrà depurare e smaltire milioni di metri cubi di acqua inquinata da idrocarburi cancerogeni provenienti dall’ex fabbrica Carbochimica.
Per evitare il problema si pensa ad opere di trasparenza idraulica che, bypassando l’opera da realizzare, portino l’acqua inquinata a valle di questa, verso il centro città.
Un’ennesima follia che dimostra una volta di più che la circonvallazione opera in direzione opposta ai bisogni della popolazione di Trento.
Ciò che da decenni serve alla città è un sistema di barriere idrauliche che blocchi i veleni ai confini delle aree inquinate, in vista della bonifica di tali aree. A Trento esiste una sola barriera idraulica, mentre a Fidenza, in una situazione meno compromessa, ne funzionano 13.
Gli effetti sono tristemente noti: i veleni si diffondono a Trento e insieme a loro malattie mortali, come registra il rapporto del Ministero della Sanità denominato Sentieri.
E’ arrivato il momento di pretendere immediata tutela: barriere idrauliche a valle della SLOI e della Carbochimica.
Andiamo sui luoghi dove questi presidi della nostra salute dovrebbero essere collocati e approfondiamone il funzionamento con una passeggiata collettiva.