Continua la campagna del movimento trentino No TAV per la realizzazione delle barriere idrauliche e per il blocco dei lavori della Circonvallazione Ferroviaria.
Un’iniziativa importante e partecipata si è tenuta il 19 novembre sotto al palazzo in cui in contemporanea si riuniva il Consiglio Comunale di Trento.
Si trattava di un momento della campagna politica che il movimento No Tav porta avanti per il blocco della Circonvallazione Ferroviaria di Trento e per richiedere efficaci barriere idrauliche contro i veleni SLOI-Carbochimica.
Gli interventi si sono incentrati sulla gravità della situazione ambientale e sanitaria di Trento Nord che vede ormai un comprovato e intollerabile allargamento dell’inquinamento della falda, mentre studi ministeriali come SENTIERI da anni denunciano che il sito inquinato causa più alta morbilità e mortalità a Trento per tutte le fasce di età, drammaticamente anche per quelle pediatriche.
Di fronte a tutto questo le misure richieste sono semplici e ormai non più rimandabili: bloccare il cantiere della Circonvallazione Ferroviaria che accelera e aggrava la diffusione dei veleni e realizzare una bonifica integrale che abbia come primo atto urgente la realizzazione di barriere idrauliche che confinino gli inquinanti della falda all’interno delle aree contaminate.
Le responsabilità rispetto a quanto sta succedendo non sono solo politiche ma anche penali e riguardano tanto le condotte di Rete Ferroviaria Italiana e Consorzio Tridentum rispetto ai cantieri della Circonvallazione Ferroviaria quanto quelle dei proprietari delle aree inquinate e delle istituzioni locali (Comune, Provincia e APPA) rispetto all’omissione pervicace e criminosa delle barriere idrauliche.
Per denunciare tutte queste condotte il 20.11.2025 è stato depositato un esposto dagli avvocati Vanni Ceola e Marco Cianci presso la Procura di Trento. Nel presidio sotto la provincia del 5 e in quello del 19 novembre la denuncia è riuscita a raccogliere 186 sottoscrizioni, fra cui quelle del Sindacato di Base Multicategoriale e di quattro consiglieri comunali (Bortolotti, Geat, Margoni e Tarter).
Si tratta di un duro atto di accusa nei confronti di una politica e di un’amministrazione che da decenni ha messo la tutela della salute dei trentini in secondo piano rispetto alla protezione del profitto privato. Non a caso diversi relatori ieri si sono concentrati proprio sulla scarsa qualità e attenzione che politici e funzionari che si occupano di queste questioni mettono in campo, continuando a ignorare o a minimizzare i pericoli per la popolazione.
Per questi motivi, mentre si resta ancora in attesa di una risposta dai capigruppo dei consigli comunali e provinciale rispetto alla richiesta di audizione avanzata dal movimnto No TAV, l’iniziativa si è conclusa con l’impegno collettivo a continuare a lottare per la difesa di salute e ambiente e contro il disastro della circonvallazione, consapevoli che solo con la mobilitazione popolare si potranno conquistate le tutele che sono necessarie.


