I motivi della profonda crisi del progetto della nuova linea ferroviaria Torino-Lione

Sulla ipotetica linea ferroviaria AV Torino-Lione emergono nuovi seri dubbi da parte francese.

Riportiamo in breve alcuni spunti da un ottimo testo (e rinviamo all’originale per una lettura completa https://sbilanciamoci.info/la-francia-gela-i-pasdaran-la-tav-puo-attendere/) perché, sia pure  in un contesto diverso, le critiche che avanzano in Francia sono proprio equivalenti a quelle che abbiamo sulla nuova linea ferroviaria del Brennero

(vedi https://notavbrennero2023.noblogs.org/post/2023/06/04/il-problema-del-traffico-merci-sullasse-del-brennero-sintesi/ e https://notavbrennero2023.noblogs.org/post/2023/05/31/traffico-merci-e-nuova-ferrovia-sullasse-del-brennero-la-propaganda-e-la-realta/).

Il problema in Francia riguarda la tratta nazionale di adduzione al tunnel di base transalpino.

E la cornice in cui si iscrive il problema è che la Francia ha avviato una “drastica cura dimagrante alle grandi infrastrutture. Tra le prime opere a essere messe nel mirino troviamo (guarda caso) la tratta di accesso della Torino-Lione, declassata come non prioritaria” (non ne è stato neppure approvato il progetto definitivo).

Secondo il Consiglio di Orientamento delle Infrastrutture, che presta al Governo francese consulenza su priorità e tempistiche degli investimenti in infrastrutture, e secondo l’autore del lavoro che richiamiamo, Alberto Poggio: a) il traffico merci tra Italia e Francia potrebbe passare sulle ferrovie esistenti per i prossimi decenni, visto che l’esistente linea Modane-Saint Jean de Maurienne-Dijon ha una capacità residua di cinque volte quella attuale e che, con qualche ammodernamento, assorbirebbe facilmente “fino al 75% delle merci che oggi viaggiano su camion”; b) non esistono previsioni di domanda di traffico merci che giustifichino l’investimento sulla linea Torino-Lione; c) una volta eventualmente realizzata la tratta nazionale francese sarebbe per motivi di costo a binario unico, con una strozzatura di traffico che in sostanza vanificherebbe la già traballante impostazione dei fautori della nuova infrastruttura transalpina poiché nel territorio francese non potrebbero transitare più di 20 milioni di tonnellate di merci all’anno mentre la capacità del tunnel di base di 57,5 km sarebbe di 40 milioni di tonnellate all’anno.

Eppure in Italia si fa finta di nulla: è in questi primi giorni di settembre 2023 che si è diffusa la notizia che è stato aggiudicato l’appalto per la costruzione del tunnel di base del Moncenisio in Italia, parte appunto della linea AV tra Torino-Lione (vinto dal consorzio di imprese formato dalle italiane Itinera e Ghella e dalla francese Spie Batignolles).